Riccardo Finzi | |
Girolamo Donnini | |
Correggio nella storia e nei suoi figli, Arca Libreria Editrice, 1984 |
Di questo valente artista che trascorse la sua vita quasi sempre fuori della terra natia, molto sarebbe a dire per la gran copia di opere lasciate ad ornare chiese e palazzi e per la preziosità dei suoi dipinti, scevri da leziosismi tanto comuni ai pittori che vissero nella sua stessa epoca.
Girolamo Donnini nacque a Correggio da Ottaviano e Laura Capretti, l'8 aprile 1681. La sua famiglia era assai distinta e di antica origine.
Ricevette i primi rudimenti dell'arte a Modena, dal pittore Francesco Stringa, indi passò a
Bologna nella bottega di Gian Luigi del Sole, sotto gli auspici dei Conte Giaripietro Lucatelli che ospitò il Donnini nel proprio palazzo.
Dopo aver copiato, insieme a quest'ultimo suo maestro, varie pitture di due chiese della città, il giovane Donnini si trasferì a Forlì e per tre anni fu alla scuola di Carlo Cignani.
Dal Cignani, il Donnini trasse la grazia che è propria dei suoi lavori, e quella coloristica che si impone attraverso tinte soavi, in cui è studiato
con cura ogni graduale passaggio.
Tornato a Bologna, il Donnini divenne famoso e di lui si disse che si diede a dipingere varie cose in picciolo ed in grande per Cittadini e Cavalieri, le quali per la vaghezza del colorito, per la nobiltà delle idee, e per la dolce maniera, colla quale le conduce, si rendono in questi tempi molto desiderate e gradite (Bartoli, Notizie delle pitture ecc. d'Italia - T.I., pag. 6).
Mari mano che la sua fama aumenta, egli viene chiamato un po' ovunque e dipinge a Torino una Annunciazione per l'altar maggiore dell'Annunziata delle Orfanelle e un S. Giuseppe istruito dall'Angelo in merito alla gravidanza della SS.ma Vergine, nella chiesa del Corpus Domini.
A Pescia compone una Visitazione nella chiesa delle Salesiane e con lo stesso soggetto dipinge una tela che si conserva nella chiesa di S. Sebastiano, a Correggio.
Per la città di Rimini dipinge un S. Antonio da Padova per la chiesa di S. Francesco ed una B.V. col Cristo morto ed altri Santi per la chiesa di S. Eufemia.
Una Deposizione dalla Croce, assai bella, è composta per la chiesa dell'Ospedale Maggiore di Bergamo.
Il Donnini lavora con molta alacrità. Per la basilica di S. Quirino di Correggio dipinge la grande ancona dell'altar maggiore L'Assunta coi Santi Michele, Quirino e Romano, nonchè una Madonna col Bambino. Dipinge inoltre pale di altare per altre chiese del comune, ed opera per le chiese di Reggio Emilia, Faenza e Tivoli.
Nell'anno 1718 il pittore sposa Alessandra Nannini, senza venire allietato dalla nascita di figli.
Nella sua maturità il Donnini visse spesso a Bologna, ove aveva aperto il suo studio d'arte.
Oltre a dipinti per le chiese, l'artista compose lavori pure pel conte Arrivabene di Mantova, pel marchese Alessandro Pallavicini di Parma, pel marchese d'Este di S. Martino e per altri ancora.
Girolamo Donnini morì a Bologna, nel 1743, all'età di 62 anni.